Descrizione
Questo volume rappresenta la prima monografia, pubblicata in Italia, interamente dedicata all’opera di Turgut Cansever (1921-2009), figura poco nota in Occidente, ma molto influente nel contesto culturale turco. Architetto e urbanista, ma anche grande intellettuale, Cansever è stato il più importante allievo di Sedad Hakkı Eldem. Il libro nasce dall’esperienza di ricerca condotta nell’ambito della Scuola di Dottorato dell’Università IUAV di Venezia, curriculum in Composizione Architettonica, e portata avanti tra Venezia, Istanbul e Firenze.
Dopo una necessaria premessa di tipo contestuale, l’opera dell’architetto è affrontata in continuità con l’insegnamento di Sedad Eldem; viene poi analizzata sulla base delle principali teorie riguardanti lo sviluppo della città e della architettura turco-ottomana, in particolare di Istanbul. Il filo conduttore di questo viaggio è costituito dal valore urbano del progetto di architettura, che nel tempo ha saputo risolvere le dicotomie tra preesistente e contemporaneo. Le architetture di Mimar Sinan, di Sedad Eldem e di Turgut Cansever, seppur costruite in epoche diverse, sono espressione di una forma di modernità che nasce e si sviluppa dalla reinterpretazione della città esistente, nella sua conformazione stratigrafica. Infine, il libro s’inserisce nel dibattito, oggi cruciale in Turchia e in Europa, relativo allo spazio pubblico, di cui il caso di piazza Beyazıt rappresenta ancora una questione irrisolta.