Descrizione
Roberto Gabetti e Aimaro Isola hanno trascorso la vita a disegnare e a scrivere, a insegnare e a progettare. Qualche volta costruendo edifici “grandiosi”, come il Palazzo per Uffici Snam a Milano o il Complesso Residenziale all’Isola d’Elba, spesso realizzando edifici “minori”, come la Bottega d’Erasmo o la “Tuminera”. Attorno al loro studio di via Sacchi a Torino, dove praticavano il mestiere e si misuravano con i presagi della storia, si susseguiva il Secondo Novecento: un’epoca di certezze e illusioni, di scatti democratici e drammi disumani, di teorie architettoniche forti e deboli. Loro lo hanno compreso e interpretato. Lui li ha prima criticati, poi apprezzati. Per questo Roberto Gabetti (1925-2000) e Aimaro Isola (1928) hanno potuto prendere le distanze dalle teorie del secolo dell’atomo e dell’inconscio.
Ogni loro architettura piantata in Piemonte è un capitolo di un romanzo incompiuto che tocca temi storici insoliti e aspetti tecnici originali, dialoghi ironici con il paesaggio e confronti seri con i variegati modi di vivere. Tutto ciò è annidato nelle pagine di questo libro. Qui si racconta la storia di come l’architettura possa talvolta divenire paesaggio, di come una regione possa mescolarsi all’autobiografia di due architetti. Potrebbe svelare a poco a poco Le colline Gabetti & Isola. Dopo Conversazioni sull’architettura. Il mestiere e Paesaggi Piemontesi, Le colline Gabetti & Isola esprime un tassello di un lavoro critico che affronta alcuni paradossi della loro opera cercando di mediare e rappresentare le stesse contraddizioni.