Descrizione
La costruzione della forma è una ricerca faticosa e pressoché misteriosa in cui la theoria schiude l’intelligibilità del progetto di architettura ad usum fabricae operis. È anche una dimensione del pensiero che è intellettuale e professionale e apre alla pluralità dei linguaggi attraverso le idee. È un campo della sperimentazione compositiva dove il progetto è sostenuto da un solido e chiaro pensiero saldamente radicato nella conoscenza della disciplina architettonica. È infine una sorta di terra promessa dove la teoria non è uno sterile esercizio letterario ma sostanza necessaria alla costruzione dell’architettura. Una forma che si nutre del sapere logico dei principi nel fare propria la lezione di antichi maestri, che si distende nell’ontologia delle regole nel dare senso e significato a misura e bellezza dell’architettura e assume valore nella memoria analogica evocativa di metafore e immagini nitide e allusive. L’ossatura teorica che la presuppone è dunque condizione indispensabile perché irrinunciabile al distendersi delle ragioni del progetto.
Il richiamo dell’una all’altro rende a tutto tondo un’intelligenza che è professionale ed è scientifica utile a dare visibilità a un rapporto ellittico che sempre nell’architettura si stabilisce tra riflessione teorica ed esperienza progettuale. Come ellittica è la ricerca di una modernità che affronta, ancora e nonostante l’imperfezione, le questioni di metodo della costruzione della forma dell’architettura. Una posizione che coglie e fa propria l’idea che ogni epoca, anche quella contemporanea, tra aporie e liberazioni, crisi e rinascite, è sempre un’epoca di transizione verso un’altra. Un movimento circolare del tempo di cui l’etica della responsabilità della cultura del progetto deve farsi carico nel declinare la forma dell’architettura nel tessuto vivo urbano laddove città storica e città contemporanea sembrano costituire entità l’una distinta e distante dall’altra. Ma i valori dell’una sfidano i valori dell’altra ed entrambe mutano attraverso l’architettura nel rinnovarsi continuo del loro conflitto.
Gaetano Fusco