La biblioteca Sainte-Geneviève di Henri Labrouste

24.00

e la questione del carattere degli edifici

Vittorio Uccelli

Introduzione di Giorgio Grassi

Pagine: 160. Formato 17×24 cm. Illustrazioni col e b/n.

Data di pubblicazione: 2013

ISBN: 978-88-98262-08-3 Categorie: , Product ID: 1964

Descrizione

Ho disegnato molto sul posto, osservando l’edificio nel suo complesso, in relazione alla città e via via sempre più nel dettaglio. Più mi addentravo nel particolare, di cui la Saint-Geneviève è ricca, e più mi rendevo conto che le risposte che stavo cercando stavano nel generale. Come se la dovizia di particolari che Labrouste si premurò di disegnare a complemento della sua biblioteca non fossero poi così importanti per farmi capire il significato dell’edificio. Significato che comprendevo invece essere sempre più legato alle necessità del momento storico oltre che alla funzione, e all’evolversi di una città che vedeva nella biblioteca pubblica un indispensabile veicolo per l’educazione e la cultura più che per l’erudizione. Da qui sembra nascere la necessità, colta da Labrouste, di definire una tipologia chiara, solida e facilmente ripetibile. Un esempio di cui disporre costruito attraverso elementi tipizzati dell’architettura come il magazzino dei libri, l’atrio d’accesso, lo scalone ed infine la grande sala di lettura. È questa, a mio avviso, la principale lezione della biblioteca Sainte-Geneviève di Henri Labrouste che ci mostra come ogni progetto dovrebbe ambire ad essere esemplare e servire per essere assunto come modello tutte le volte che fosse risultato necessario. Solo percorrendo quella strada scopriremmo quel carattere di generalità che permette ad un’architettura di non esaurirsi nella sua singolare esperienza.

Vittorio Uccelli