Descrizione
L’interesse per il nostro passato, la conservazione dei suoi resti materiali, come pure la necessità di documentare il nostro presente per tramandarne la conoscenza alle generazioni future, sono stati parte fondamentale della nostra cultura durante tutta la storia dell’umanità. Lo sviluppo disciplinare dell’archeologia nel XIX secolo e nella metà del XX attribuisce un ruolo rilevante all’architettura del passato, quale importante fonte di informazioni, dando origine ad una stretta collaborazione tra architetti e archeologi. Tuttavia, a partire dalla metà del XX secolo, in architettura, si è prodotto un rilevante cambiamento con l’allontanamento dalle tecniche e dai modi del comporre del passato e l’archeologia ha introdotto nuove tecniche per l’interpretazione dell’architettura antica, concentrandosi sempre di più sul valore documentario del manufatto, facendo così nascere l’archeologia dell’architettura, nell’ambito della quale la presenza dell’architetto viene ritenuta necessaria per il solo studio delle tecniche costruttive, dimenticando gli aspetti propriamente architettonici, come quelli che hanno a che fare con il progetto di architettura. È dunque urgente ricollocare di nuovo il progetto di architettura all’interno del binomio architettura e archeologia, sia in termini di interpretazione del passato che in termini di creazione architettonica in relazione ai resti materiali che costituiscono il nostro patrimonio archeologico.
Miguel Ángel de la Iglesia Santamaría