Descrizione
I critici del pittore, Armando Nocentini (1970-1972), Vittoria Corti (1972), Raffaele Monti (1975) ai quali si deve la prima messa a fuoco sul carattere del suo lavoro, si sono assillati intorno al ruolo che la memoria ha assunto nella sua pittura.
Ne è sortito quasi un corpo a corpo, una lotta che i critici hanno intrapreso per spiegare e interpretare dipinti in cui Favi ha dato “febbrilmente sfogo alla sua non comune fantasia, per fermare sulla tela i suoi sogni e i suoi incubi” (Nocentini 1970); e addirittura la Corti, nella presentazione di una mostra personale a Perugia, ne rese un quadro “sulfureo”, di dipinti in cui “si accavallano e si respingono frammenti eterogenei di un universo in frantumi, irrecuperabile ormai, ma ancora agitato dai sussulti dell’agonia. Un silenzio da incubo presiede allo spettacolo in cui vengono riesumati i fantasmi che ossessionavano la vita interna e questi vengono contemplati, non solo morti per sempre, ma miseramente mutilati e distorti ammassati in un disordine barbarico. Lo spettacolo naturalmente, non libera l’anima dalla tensione angosciosa, anzi la spinge verso una disperazione più acuta proprio perché più nichilista” (Corti, 1972).
Oggi, a distanza di cinquant’anni da quella mostra che la Corti, pure critico di sapiente scrittura, presentò in questo quadro apocalittico, per procedere ad una più equilibrata lettura della pittura di Favi, si deve procedere ad una correzione di tiro.
Dall’introduzione di Marco Fagioli
EMANUELE FAVI nasce a Vaiano nel 1932, vive e lavora a Firenze. Ha eseguito studi tecnici presso l’Istituto Buzzi di Prato. Coltiva da sempre l’amore per le arti figurative che lo portano da giovane a lavorare come costumista e a dedicarsi alla pittura, tenendo la sua prima personale alla Galleria Farsetti di Prato nell’aprile del 1958.
Mostre personali: 1970, Galleria Michelangelo, Firenze – 1971, Galleria il Perugino, Perugia – 1972, Galleria Ghelfi, Verona – 1973, Galleria il Trittico, Roma – 1973, Galleria Malatestiana, Rimini -1973, Galleria Patrizia, Montecatini – 1975, Galleria d’Arte Moderna il Mirteto, Firenze.
Premi conseguiti: 1971, medaglia d’oro del Senato della Repubblica al XX Premio Internazionale del Fiorino in Palazzo Strozzi, Firenze – 1972, 2° premio alla VII Mostra Nazionale “Arte e Sport” – 1974, medaglia d’oro della Camera di Commercio alla VI Mostra Nazionale “Arte e Sport”, Firenze – 1976, Premio Dante Alighieri al merito artistico, Roma.
Hanno scritto di lui: Armando Nocentini, Umberto Baldini, Vittoria Corti, Luciano Budigna, Raffaele Monti, Marco Fagioli.
Sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze e presso varie collezioni private in Italia e all’estero.