Descrizione
In questo libro Romano Burelli ripercorre la propria esperienza di architetto specificamente rivolta alla “Patria del Friuli”. La scelta di adottare l’antica denominazione della sua terra d’origine e prima formazione lascia trasparire il desiderio dell’autore di riflettere complessivamente sulla propria “patria” – propriamente intesa nel senso intimo e anti-retorico di Heimat – non solo in quanto luogo cui ha dedicato una rilevante parte della propria attività professionale e accademica, di fatto prevalentemente svolte rispettivamente in Germania e all’Università Iuav di Venezia, pur sempre a partire dal suo studio, al numero 16 di via Manin a Udine. In questo libro Burelli intende anche indagare le condizioni naturali e i processi di formazione storica della “Patria del Friuli”, riflettendo sulla geografia e sui caratteri dei luoghi, della lingua, dei tipi architettonici e tradizioni insediative che la identificano, nonché ripercorrendo i passaggi in terra friulana di alcuni importantissimi artisti e letterati provenienti da altre regioni italiane o europee, in epoche differenti, per coglierne la visione da lontano, con il “genio del presbite” di cui parla Friedrich Nietzsche – come egli sottolinea – cioè «di colui che sa di doversi allontanare per mettere a fuoco ciò che vuol vedere».
Il libro affronta quindi una serie di specifiche tematiche di ricerca progettuale che l’autore ha sviluppato nei luoghi della propria terra: case nei borghi friulani, case e cantine isolate nel paesaggio, edifici della comunità e architetture ecclesiali.
Martino Doimo