Descrizione
La ragione, le regole del costruire, gli ordini, i canoni, le misure dettate dalla natura, hanno, da sempre, tracciato il percorso del pensare e del fare architettura.
Le intenzioni, l’esaltazione degli aspetti semantici e formali, e degli intenti individuali degli autori, così come i caratteri linguistici dell’opera hanno, da sempre, accompagnato canoni e norme di riferimento. Da un secolo a questa parte le due strade si sono separate, ed ancor più oggi le intenzioni in architettura, affidate alla libertà della creazione individuale dell’autore nel quadro di una società planetaria globalizzata, hanno prodotto un completo rovesciamento dei valori tradizionali. Questo saggio, maturato nell’esperienza ormai ventennale della didattica e della ricerca nei corsi e nei laboratori di progettazione si propone, rivolgendosi agli studenti delle facoltà di architettura, e non solo, di indagare questo “scollamento”, di chiedersene le ragioni. Riproporre quindi, al lettore, allo studente, al cultore, elementi di riflessione che abbiano per meta il tracciamento di un percorso ove possano nuovamente coesistere le due componenti fondamentali dell’arte del progettare e del costruire.