Descrizione
Le architetture di terra e le opere sul territorio dell’agricoltura delle valli presahariane del Marocco sono un paradigma di un abitare amichevole col paesaggio, contrappunto di schemi topologici apparentemente immobili nel tempo a sottolineare il ruolo primario del sito. Le valli sono fossili di una civiltà agricola che al pari di conchiglie si stanno progressivamente svuotando; dopo aver superato gli scossoni dell’occupazione coloniale e l’era industriale, esse difficilmente potranno sopravvivere nel mondo globale.
Nel paesaggio amichevole delle valli gli ksour, i tighremnt e le kasbah erano manualmente costruiti dagli abitanti, con il materiale a disposizione in loco, nello specifico la terra cruda, e assemblati secondo tecnologie semplici e assimilate dalla cultura contadina, erano opere.
Attilio Petruccioli